Stamina: “imbrogli, ritardi e falsificazioni”

Dal  22 maggio, giorno in cui il Parlamento italiano ha varato la legge  che dà l’avvio alla sperimentazione clinica del  “metodo” Stamina, di cose ne sono successe. Ancora prima che la legge fosse approvata tredici scienziati, impegnati nella ricerca sulle cellule staminali, si erano espressi sul “metodo” pubblicando un articolo su Embo di cui avevano già parlato sia UniStem che l’Università di Milano.

Il cosiddetto “metodo” Stamina manca di prove sperimentali, non ha un razionale scientifico e terapeutico e non ci sono pubblicazioni che ne anticipino i presupposti di efficacia o semplicemente l’esistenza, come più volte  sottolineato dalla comunità scientifica italiana e internazionale. L’unica presunta prova dell’esistenza di questo “metodo” sarebbe una richiesta di brevetto presentata negli Usa nel 2010 dal Prof. Davide Vannoni, Presidente di Stamina. Domanda che ricevette pesanti critiche per mancanza di documentazione e per la sua improbabilità  e che – come dimostra l’inchiesta pubblicata il 2 luglio da Nature – conteneva in realtà risultati che, dalle dichiarazioni pubbliche, risulterebbero “rubati” da due manoscritti di una ricercatrice ucraina, Elena Schegelskaya, risalenti al 2003 e al 2006 e appartenenti ad altri lavori scientifici.  Stamina quindi avrebbe inserito nella domanda di brevetto – rilevante solo in quanto unica testimonianza della presunta innovatività del  “metodo” con cui Stamina chiede l’attenzione dell’Italia e dei pazienti – risultati non nuovi, copiati da lavori altrui, sconosciuti alla comunità scientifica e improbabili, pubblicati anni prima dell’esistenza di Stamina, e falsando quanto copiato. La ricercatrice ucraina, che per alcuni anni successivi alle pubblicazioni in questione avrebbe collaborato con Stamina, fa sapere di non avere mai dato alcuna autorizzazione all’uso dei suoi dati pubblicati, come si legge in questo articolo pubblicato su Linkiesta.

Nature torna poi sul caso il 9 luglio con un editoriale, mentre il Sole 24 Ore ne parla il 7 luglio con un articolo firmato da  Elena Cattaneo e Gilberto Corbellini, «Doppio imbroglio Stamina», e ci ritorna la domenica dopo con un articolo di Paolo Bianco, «Tutta questione di Metodo». Il 18 luglio ancora Bianco ma questa volta su Nature allarga il panorama e rivela come Stamina sia solo un esempio di un  fenomeno globale che mira alla commercializzazione di prodotti a base di staminali a prescindere dal razionale, dai presupposti di efficacia, dai più fondamentali principi di biologia. «Nel campo delle staminali mesenchimali, la scienza commerciale ha creato una rappresentazione completamente falsata degli oggetti biologici in questione: le cellule, le cellule staminali, le malattie umane» sostiene Bianco. Giuseppe Remuzzi  sul portale Scienza in Rete   lo stesso giorno scrive di Cure Alliance, un’organizzazione non-profit di scienziati e altri professionisti le cui vicende  si intrecciano e sembra si sovrappongano a quelle della Stamina Foundation. Sempre il 18 Luglio il caso Stamina approda, di nuovo, anche su Science. Si aggiungono altri interventi, anche dell’ANBI, l’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani.

UniStem segnala infine in questo video, l’intervento di Paolo Bianco durante il meeting della Cell Transplant Society tenutosi a Milano lo scorso 7-11 luglio 2013. L’intervento di Bianco risponde nel merito e nel metodo, quindi sul piano dello stile scientifico, a una serie di prese di posizione sorprendenti espresse dal diabetologo Camillo Ricordi (il suo articolo su CellR4il quale da alcuni mesi  sta incomprensibilmente accreditando come scientificamente plausibili le promesse di Stamina (intervento del professor Ricordi durante il Cell Transplant Congress. Qui, qui e qui alcune dichiarazioni di Ricordi sul “metodo” Stamina).

Aggiornamento agosto 2013:

2 agosto, intervento Associazione Famiglie SMA;

5 agosto, lettera aperta al Ministro della Salute firmata da 20 ricercatori;

6 agosto, firma l’importante petizione delle Famiglie SMA e leggi la risposta di Stamina alla petizione.

7-8-9 agosto, “Quali autorizzazioni a Spedali Civili di Brescia?” Leggi qui, qui, qui, qui e qui

11 agosto, articolo di Michele De Luca su IlSole24ore, “Quanti miliardi spendereste per Stamina?”

25 agosto, articolo di cinque scienziati e intellettuali su IlSole24ore “Le Ragioni per bandire Stamina”

27 agosto, articolo di Domenico De Felice su il Fatto Quotidiano,  “Stamina: una vergogna italiana”

12 settembre, articolo di Laura Margottini su Science, “No point in testing controversial stem cell treatment, Italian panel says”

22 settembre, articolo di Elena Cattaneo “Venghino a vedere siori”, e Gilberto Corbellini “La conquista dei trial clinici” su IlSole24ore

6 ottobre, articolo di Elena Cattaneo su IlSole24Ore  “Un’altra Italia è possibile”

15 ottobre, articolo di Elena Cattaneo su la Repubblica “Le dieci regole per non cadere nelle trappole dei “guaritori”

20 ottobre, articolo di Gilberto Corbellini su IlSole24ore “Ora si può dire chi ha sbagliato?”

Numero di ottobre di Le Scienze, editoriale del direttore Marco Cattaneo  “Una storia italiana” , e articolo di Silvia Bencivelli “Il caso Stamina”

17 novembre, articolo di Gilberto Corbellini e Elisabetta Dejana su IlSole24ore “L’animalismo blocca la ricerca”

1 dicembre, articolo di Michele De Luca su IlSole24ore, “La verità sulle staminali”

5 dicembre, articolo pubblicato su Corriere.it, “La difficile (ma cruciale) scelta degli esperti”

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