UniStem 2013: il racconto di Giulia e Iskra

Quest’anno il 15 marzo è stata la giornata della ricerca sulle cellule staminali in Italia e in alcune città europee. Spagna e Regno Unito hanno, infatti, aderito con entusiasmo all’iniziativa e magari il prossimo anno l’evento s’ingrandirà ancora.

A Milano, infatti,  tra gli studenti delle scuole superiori si trovavano Giulia Gaudenzi e Iskra Pollak Dorocic del Linnaeus Center in Developmental Biology for Regenerative Medicine (DBRM) Network  del Karolinska Institutet in Svezia, che hanno seguito per il famoso istituto svedese la giornata di divulgazione scientifica. I retroscena e il racconto della giornata vissuta dalle due ricercatrici potete leggerlo sul post: UniStem Day 2013: Europe United by Science sul sito Eurostemcell.

«La mattina del 15 marzo, la storica aula dell’Università di Milano era gremita di oltre 700 studenti delle scuole superiori che con eccitazione aspettavano l’inizio dell’evento» scrivono le due ragazze. «Un entusiasta Elena Cattaneo ha iniziato la giornata con un ispirato discorso di benvenuto. Dopo di ché per farci davvero sentire uniti al resto d’Italia e d’Europa c’è stato un collegamento con varie Università che ospitavano l’evento tra cui anche Barcellona. Hanno seguito conferenze scientifiche su diversi argomenti, le applicazioni della ricerca sulle cellule staminali, la performance del famoso attore italiano Marco Paolini e nel pomeriggio una visita guidata dei laboratori». Utilissima soprattutto dopo le presentazioni della mattina a detta degli studenti.

«La folla però era particolarmente affascinata per la commemorazione del Premio Nobel di Rita Levi-Montalcini a cui quest’anno era dedicato l’evento» continuano le ragazze. Tanto che anche Francesca una dei tanti studenti cui è stato chiesto cosa pensassero di questa giornata ha risposto: «tutto quello che ho visto oggi è stato molto interessante e importante, soprattutto il video in cui Rita Levi Montalcini descrivere ai giovani studenti come deve essere uno scienziato». A Giada invece, sua compagna di classe, sono piaciuti gli «scambi in diretta con tutte le altre università durante la giornata. È stato bello sentirli».

«Non abbiamo potuto fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato bello aver avuto un’opportunità simile quando frequentavamo le scuole superiori» concludono Giulia e Iskra. Speriamo, quindi, di risentirle in collegamento il prossimo anno. Magari avranno trasformato questa opportunità in realtà anche per gli studenti svedesi.

Guarda le foto dell’Università di Edimburgo

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