Giornata UniStem 2011

Il 18 marzo si è svolta la terza edizione della Giornata UniStem dedicata agli studenti delle scuole superiori che ha visto la collaborazione delle Università di Milano, Firenze, Roma e Torino con la partecipazione di 2200 studenti provenienti da 55 scuole italiane.

Un’Italia unita anche dalla Scienza era ciò che si preparava alla vigilia delle celebrazioni del 150esimo anniversario dall’unificazione d’Italia. Quattro Atenei italiani – Milano, Roma, Torino e Firenze – gli organizzatori della giornata della scienza dedicata agli studenti delle scuole superiori, hanno contribuito in modo originale all’importante anniversario, riunendo 2200 studenti provenienti da 55 scuole italiane nelle rispettive sedi, permettendo loro in collegamento audiovisivo di salutarsi, interagire e partecipare ai programmi che in diversi momenti del programma erano stati ideati per le quattro sedi riunite dalla scienza e dalla tecnologia delle comunicazioni.Un binomio fortunato che ha permesso di ricevere i saluti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in apertura di lavori e l’incoraggiamento alla divulgazione della scienza quale motore per il futuro culturale del nostro paese e delle nuove generazioni che lo abiteranno e costruiranno con particolare riferimento alla ricerca sulle cellule staminali, quale tema rilevante nell’attualità della società italiana di inizio millennio. A seguire sugli schermi delle quattro platee, l’esilarante intervento di Giorgio Bignami[1] I marziani siamo noi, una stellare riflessione sull’influenza della ricerca scientifica sulle prospettive dell’uomo, come ai tempi della scoperta di Galileo o la sua, più recente, della stella Geminga, simpaticamente pronunciata all’inglese (e milanese) ghe minga[2].

La giornata dell’unità del Paese ma anche dei principi che ispirano l’evento e dei programmi per i 4 eventi simultanei, sviluppati dai ricercatori degli atenei e resi ancor più speciale dalle attività promosse da ciascun ateneo come corollario alla manifestazione: a Torino, “La ricerca come la immaginiamo noi”, un concorso che premia filmati realizzati con supporti non professionali sul tema della ricerca scientifica e per affermare ancora una volta che la scienza può essere comunicata in modo creativo e affascinante e non è solo questione di topi e cellule su un vetrino. Oppure più tradizionalmente, l’esperienza di Open Lab a Firenze, che permette ogni anno a più di 1000 classi di visitare i laboratori in cui la ricerca si fa e si vede: per l’occasione porte aperte agli esperimenti in corso al Polo Biomedico di Careggi.

I ragazzi dell’area romana sono scesi in campo e hanno indossato i camici da laboratorio svolgendo in prima persona attività di ricerca, i cui risultati sono stati presentati nel corso della giornata. Le attività di ricerca sono state condotte in collaborazione con l’EMBL di Monterotondo, con l’ANISN e con l’aiuto della Fondazione Antonio Ruberti.

Un programma tutto spettacolare per Milano, che ha aperto i lavori con il cortometraggio Il Turno di Charles Sabine, prodotto dalla Fondazione Telethon. Charles Sabine è stato corrispondente di guerra per la Nbc news ed è attivo sostenitore della necessità di comunicare la scienza al più vasto pubblico. Finale a sorpresa con l’esibizione di EBTS[3], la rock band capeggiata da Paolo Rebulla, primario del Centro Trasfusionale e di Immunologia dei trapianti del Policlinico di Milano, che dopo aver spiegato a 800 ragazzi nell’intervento acCORDiamoci (ogni riferimento alla musica è puramente casuale), l’utilizzo delle staminali del cordone, ha condotto con i restanti 12 membri della band un rockettarissimo exploit, trascinando studenti e accompagnatori in danze accademiche. Infine “Smile of a Stem Cell”, 54 fotografie scattate con i microscopi dei laboratori di tutta Europa che si impongono all’immaginazione per la visionarietà e creatività di cui la scienza è portatrice: dagli scatti di una analisi immunochimica della fosfatasi alcalina in una colonia di embrionali umane emergono sfumate le silhouettes di una scia di streghe lanciate nel vento o un invito alla danza sembra provenire dalle immagini di un esperimento per l’abbattimento dei  livelli di una proteina in una linea di staminali umane adulte[4]. La mostra è ormai un classico nel panorama della divul gazione scientifica, realizzata nel 2006 dal Consorzio di ricerca Europeo ESTOOLS , ed eccellente esempio di come la scienza può essere raccontata, ascoltata, sognata. Un vero esperimento: una ricerca condotta con un mezzo.

Per finire, c’è chi come Emma Kemp [5] della comunicazione e divulgazione scientifica ha fatto il proprio mestiere e lo ha mostrato a una sessantina di studenti chiedendo loro di tradurre i concetti appresi nel mattino in poster grafici per la comunicazione, il tutto con l’ausilio dei ricercatori Giacomo Consalez e Alessia Delli Carri[6]. Il pomeriggio è poi scivolato all’insegna della pratica e del quotidiano della ricerca e dei ricercatori con la visita a 3 laboratori della Statale di Milano e di Biorep, esempio di successo nella scommessa del futuro per le staminali: una banca che offre servizi di stoccaggio a istituti di ricerca garantendo i più elevati livelli di qualità e sicurezza delle collezioni di cellule a bassissima temperatura. Unico neo in questa giornata di speranza nel futuro e condivisione del sapere la limitatezza dell’evento a sole quattro regioni, con l’impegno più che concreto degli organizzatori ad arrivare nel 2012 alle 20 regioni di questo Paese che tanto fa per la scienza e che sempre di più vuol fare.

Note, segnalazioni e ringraziamenti:

[1] Giovanni Bignami, docente di astronomia e fisica alla Scuola Superiore IUSS, [2] Gheminga è una stella di neutroni distante approssimativamente 552 anni luce nella costellazione dei Gemelli; deve il suo nome ad un acronimo, “Gemini gamma-ray source“, [3] EBTS: Everything But The Spread, [4] Petr Dvořák, Institute of Experimental Medicine, Brno – Czech Republic, autore della fotografia Witches in the wind, Immunochemical detection of alcaline phosphatase in hESCs, [5] Emma Kemp, Communication Manager per i Consorzi di Ricerca EuroSystem, EuroStemcell e OptiStem [6] G. Giacomo Consalez, M.D., Developmental Neurogenetics Unit Università Vita-Salute San Raffaele, Alessia Delli Carri, Centre for Stem Cell Research, Università degli Studi di Milano.

 

La manifestazione è stata recensita positivamente su La Stampa, Il Sole 24 ore ed Il Corriere della Sera.

Numerose organizzazioni e singoli individui hanno dato il loro supporto alla realizzazione di questa giornata: Barbara Rosina (COSP), il CTU, Anna Cavagna dell’Ufficio Stampa, tutto il personale dell’Ateneo milanese, Emma Kemp (Eurostemcell), Giacomo Consalez (Istituto Scientifico San Raffaele). Ed inoltre:

 

 

 

 

 

Leggi il programma di Milano

Leggi il programma di Firenze

Leggi il programma di Torino

Leggi il programma di Roma

Total
0
Shares
Previous Article

The Turn

Next Article

Italy United by Science