«Le alleanze esistono, e sono fondamentali per affrontare le controversie ineliminabili che si pongono dinanzi alla Scienza. La conoscenza crea la società e le generazioni future, ed è per questo che la società, nelle sue forme istituzionali e politiche, ha il dovere di sostenerla». Dovere che in Italia spesso viene trascurato, dimenticato. Questo il succo dell’articolo pubblicato sul Domenicale de IlSole24Ore da Elena Cattaneo, del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e direttore di UniStem e Assunta Viteritti, del dipartimento di Scienze Sociali all’Università Roma La Sapienza.
In Italia su 100 diplomati 21 si iscrivono all’Università e 8 si laureano – recita l’articolo – e sono 60 mila in meno le matricole rispetto a 10 anni fa. L’Italia si colloca al 32° posto fra i 37 Paesi appartenenti all’area Ocse, con il suo insoddisfacente 1% di Pil investito in ricerca. Frutto del lavoro di Governi poco coraggiosi e dei programmi della destra populista volta a sostenere che con la cultura non si mangia e anzi, forse a volte si guadagna di più senza avere una laurea.
«La scienza interviene per aprire campi inesplorati, per rendere visibile l’invisibile, per trasformare l’ignoto inconoscibile e questo è parte della società e del suo sviluppo». Ed è necessario resistere. Anche per questo gli studenti di Sinistra Universitaria dell’Università degli Studi di Milano hanno organizzato una serie di eventi, “Voglia di Scienza”, «con scienziati da tutto il mondo giunti per parlare a centinaia di giovani laureandi italiani in aule strapiene». Anche per questo UniStem organizza “la Giornata della Scienza sulle cellule staminali” il prossimo 15 marzo 2013.
Perché: «Abbiamo tutti bisogno di un Governo in grado di capire che non ci potrà essere un lavoro migliore se non c’è un’istruzione migliore e una società più efficiente e partecipe, se non c’è una scuola per tutti e un’università migliore, e un Parlamento che vuole questo sopra ogni cosa».